ESCORT E MISTRESS  - Puglia Trasgressiva

ESCORT E MISTRESS - Puglia Trasgressiva

escort E mistress Come tutte le professioni, anche il lavoro di escort richiede professionalità ed aggiornamenti. Quando ho cominciato io, bastava essere bella, saper fare un pompino e farsi penetrare davanti e didietro. Ma, da una ventina d'anni, i gusti sono cambiati. I clienti sono sempre più esigenti, hanno manie strane, a volte difficili da assecondare. A parte il gonfiarsi le tette, fare lifting e rimanere in forma, una escort che si rispetti deve far fronte alle richieste più singolari. Parlo di sado-maso, di fetish di mistress (dominatrici), eccetera. Quella che vi racconto è una storia vera che mi è capitata appunto 20 anni fa. Era inverno ed alloggiavo a Lugano con un'amica. Lugano è il posto ideale per fare cassa anche nei mesi freddi. Sei ad un passo dalle montagne innevate e dalla ricca Svizzera. Quel pomeriggio ero stata contattata da un tipo di passaggio a Lugano per affari. Dovevo raggiungerlo all'hotel Splendide Royal, camera 615, per le 20.30. Bella, profumata e sexy come al solito, mi sono presentata 5 minuti prima. I clienti di un certo livello sono capricciosi e pignoli, pensano sempre che tutto sia loro dovuto, invece sono stronzi come e più degli altri. Alla reception: - Buonasera, mi chiamo Jenny B. e sono attesa alla 615. Il portiere mi ha spogliato con lo sguardo. - Jenny B.? Sì, l'aspettavamo, c'è un pacchetto per lei. La camera è al terzo piano e in fondo al salone, troverà due ascensori. Buona serata... In ascensore ho aperto il pacchetto e sono rimasta a bocca aperta. Conteneva un Rolex d'oro da donna che valeva una fortuna! Non sapevo se essere contenta o preoccupata. Chi fa dei regali del genere ancora prima di incontrarti, in genere pretende molto da te. Ho bussato e mi ha aperto una specie di cameriere, ha sistemato la mia pelliccia nel guardaroba e mi ha invitato a sedere di fronte ad un tavolo imbandito di cibi raffinati e champagne. Poi è uscito dalla porta e non si è più fatto vedere. All'improvviso, dalla camera da letto, è saltato fuori un omino buffo, completamente nudo, che camminava a quattro zampe con la lingua fuori. Al collo aveva un collare ed un guinzaglio per cani ed i testicoli erano stretti da una piccola catena. Solo una professionista come me poteva trattenersi dal ridere a crepapelle. Si è avvicinato, mi ha leccato gli stivali e si è messo seduto con la lingua fuori ansimando. Era la prima volta che mi capitava ed ero un po' nervosa, ma il suo corpo esile, la pelata e gli occhialini da banchiere mi hanno dato coraggio. Mi sono alzata in piedi e mi sono spogliata. Ero completamente nuda, ma avevo ancora gli stivali. Lui non parlava, si è avvicinato ancora e mi ha leccato furtivamente il pube. Allora ho preso il guinzaglio e l'ho colpito sui genitali. Era felice! Si è girato e mi ha mostrato il culo, scodinzolando come un cane col suo padrone. L'ho colpito altre tre volte sul culo ed era al settimo cielo! Improvvisando, ho tirato il guinzaglio e l'o fatto camminare a lungo per la stanza. Sudava e guaìva, guaìva e sudava. Mi sono fermata e gli ho fatto leccare uno stivale. Quando si è messo seduto, ho notato che il suo cazzetto era duro. Non sapendo cosa fare, l'ho masturbato e lui ha sborrato sul mio stivale. Poi, tutto soddisfatto, lo ha leccato ancora fino a togliere tutto lo sperma. Era passata un'ora e non aveva detto una parola! Mi sono messa sulla sua schiena e gli ho gettato un pezzo di roastbeef nel lato opposto della sala. Non riusciva a muoversi, ero troppo pesante, così mi sono seduta e lui, sempre a quattro zampe, è corso al roastbeef e lo ha afferrato con i denti. Poi si è accovacciato, ha messo una zampa (cioè una mano) per tenerlo fermo ed ha cominciato a mangiarlo! Mentre mangiava lui, ho preso una ciotola con del caviale e dei crostini svizzeri e li ho spazzati via. Mi sono versata due coppe di champagne ed ho riempito anche la ciotola, mettendola sul pavimento davanti alle mia gambe aperte. Contento come non mai, lui si è messo carponi, ha slinguazzato la ciotola e, aiutandosi con il risucchio, ha bevuto tutto. Mentre faceva questo esercizio assurdo, ogni tanto alzava la testa, guardava la mia fica in bella mostra ed abbaiava. Avevo capito l'antifona. Ho tirato il guinzaglio e gli ho sbattuto il muso (pardon, la faccia) sulla fica assolutamente inoperosa. Ha leccato avidamente ed io ho finto di avere un orgasmo. Poi si è messo seduto ed il cazzetto era tornato duro. Che s'ha da fa' pe' campa'! Dopo quasi tre ore, il cagnolino è tornato spontaneamente alla sua cuccia (la camera da letto) e, come per magia, hanno bussato alla porta. Mi sono infilata la pelliccia ed ho aperto. Era il cameriere. - Bon nuit mademoiselle, cette enveloppe est pour vous. Mentre si dirigeva in camera da letto, l'ho aperta. Conteneva un'altro generoso regalo in franchi svizzeri. Fatta una doccia veloce, mi sono rivestita e sono sgusciata via. Alla reception, il portiere sorrideva con malizia. - Buonanotte, miss Jenny B., è stato un piacere... - Buonanotte anche a lei. Sull'uscio girevole di vetro, mi è sembrato di sentire un: "Bau, bau!" Era stato il portiere? Forse... ma chi se ne frega?

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